Introduzione
Il progetto sostiene la sperimentazione di programmi di giustizia riparativa finalizzati a:
- Favorire, nelle aree urbane, la creazione di contesti di coesione sociale che prevengano l’esclusione e l’emergere di situazioni critiche per gli autori e le vittime di reato
- Promuovere una cultura riparativa dentro una visione globale che coinvolge i singoli, le famiglie, le scuole e l’intera comunità
Approfondimenti
L’obiettivo generale del progetto è quello di rendere il territorio più pronto e preparato al tema della Giustizia Riparativa, portando i metodi e le prassi conosciute in tutte le istituzioni cardine della comunità.
Questo obiettivo viene perseguito fornendo da un lato strumenti al territorio, attraverso la formazione e la sensibilizzazione, dall’altro integrando la mediazione penale tra reo e vittima con interventi educativi e laboratoriali teatrali a orientamento riparativo.
Target
- Adulti e minori/giovani adulti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria
- Vittime di reati
- Vittime secondarie, quali le reti familiari e i contesti di appartenenza dei soggetti coinvolti nei percorsi di giustizia riparativa (es. scuole, quartieri a rischio)
- Soggetti e comunità vittime di eventi tragici e destrutturanti
- Operatori dei servizi territoriali (sia pubblici che del terzo settore) e del sistema penitenziario
- Comunità in senso più ampio.
Soggetti coinvolti
- Ambito di Bergamo (ente capofila)
- Cooperativa sociale Noema (partner educativo)
- Cooperativa Sociale Calimero (collaborazione attrice e regista Silvia Briozzo)
- Ufficio di Mediazione Penale del Comune di Brescia
- Associazione Diakonia Onlus (Caritas – Centro giustizia riparativa)
Rete di sostegno: CSV, Università degli Studi di Bergamo, UEPE, Casa circondariale di Bergamo, Carcere e Territorio, Ufficio scolastico territoriale, USSM Brescia.
- Istituzione cabina di regia con la funzione di raccordo e di governo del sistema e quale luogo di pensiero relativamente al tema, occupandosi dei percorsi di capacity building individuando forme e strutturazione e attivando a livello politico il coinvolgimento di più realtà possibili
- Istituzione tavolo tecnico, quale forma di progettazione e coordinamento di tutte le azioni specifiche e tecniche
- Interventi di natura informativa e di natura riflessiva rivolti agli autori di reato siano essi adulti, giovani adulti o minori in ogni stato e grado del procedimento
- Interventi di accompagnamento anche a valenza educativa. Interventi di incontro anche con singoli, gruppi o gruppi di vittime. Interventi sia in ambito intramurario, che in esecuzione esterna, rivolti a minori e adulti (mediazione vittima-reo, family group conference, intervento di accompagnamento educativo ecc.)
- Interventi di sensibilizzazione e di natura simbolica di risoluzione del conflitto da realizzarsi sul territorio. Azioni di sistema e percorsi di capacity building (percorsi di sensibilizzazione, percorsi di formazione, interventi laboratoriali teatrali, interventi nelle scuole ecc.)
Non è stato possibile attivare alcune delle azioni progettate all’interno di contesti strutturati (casa circondariale, comunità terapeutiche ecc.), soprattutto quelle di gruppo, a causa delle restrizioni Covid. Alcune delle azioni sono state di conseguenza rimodulate in percorsi di sensibilizzazione e formazione da remoto.
Gli incontri della cabina di regia e del tavolo tecnico sono stati realizzati principalmente da remoto, ma nonostante l’adozione della modalità a distanza è stato comunque possibile creare un ottimo gruppo di lavoro e un clima di collaborazione produttivo.
Quali scenari intravedono nel prossimo futuro rispetto al target/tema del progetto?
Su indicazione della Regione Lombardia si intende proseguire nell’alveo di questa progettualità portando il ruolo dell’ente locale come punto nodale rispetto all’ascolto e la presa in carico delle vittime di reato e alla costruzione di una trama riparatrice nelle comunità locali. Vi è poi la prospettiva di promuovere un modello di giustizia riparativa sempre più in linea con le linee guida europee, aderendo all’European Forum for Restorative Justice.
Quali obiettivi/priorità futuri per le politiche e la programmazione zonale?
- Costruzione di un polo territoriale di giustizia riparativa, che si occuperà di rilevare le situazioni conflittuali e ipotizzare pratiche riparative in stretta connessione con il servizio competente per l’intero distretto di Corte d’Appello (Servizio per la mediazione penale minorile di Brescia)
- Costruzione di uno sportello a livello provinciale per il supporto alle vittime di reato
- Consolidamento della rete sul territorio, formalizzando e ampliando il raccordo con le scuole del territorio di ogni ordine e grado, e costruzione di una sinergia sempre più proficua con gli organi della giustizia al fine di sensibilizzare gli operatori specializzati alla giustizia riparativa
- Creare comunità sempre più riparative attraverso la penetrazione dei quartieri e contesti locali e l’ampliamento delle reti, proponendo modelli di intervento riparativi: sperimentazione dei mediatori itineranti