Un futuro in comune

Introduzione

Il progetto si sviluppa in continuità con la progettualità RIPAR-AZIONE ATTIVAZIONI COMUNITARIE avviata a valere sui fondi FSE 2014-2020, seppur introducendo degli elementi di novità rispetto a quest’ultima, quali l’attivazione di uno sportello per le vittime di reato generalista. Il rinnovato interesse da parte della Regione Lombardia e della società tutta è quella di andare ad intercettare, oltre che gli autori di reato anche le vittime , al fine di promuovere un cambio di paradigma rispetto alla  giustizia e utilizzando sempre più la giustizia riparativa cercando di promuovere società più inclusive che non rifuggono il conflitto ma che lo affrontano in un’ottica di crescita.

Approfondimenti

Obiettivi principali

L’obiettivo generale del progetto è riuscire ad orientare il sistema degli interventi a carattere riparativo verso una condizione di ordinarietà tale per cui possa ben affiancarsi al sistema retributivo, sin dalla fase detentiva stessa.

A tal fine sono stati individuati 4 obiettivi specifici:

  1. Costruzione di un sistema di giustizia riparativa omogeneo e accessibile fra i diversi poli territoriali di GR afferenti al Centro di GR di Brescia, che possa implementare servizi di GR e sostenere e supportare le vittime di reato. 
    Gli strumenti con i quali si intende perseguire questo obiettivo sono molteplici:
    • Interventi di mediazione penale con autori e vittime (dirette ed indirette) di reato
    • Realizzazione di uno Sportello di ascolto e supporto delle vittime di reato generalista
    • Attivazione di poli territoriali (attivazione di attività di formazione/sensibilizzazione e interventi giustizia riparativa, non categorizzabili specificatamente come mediazioni vittima-reo, es. circle riparativi, family group conference ecc.)
  2. Sostenere una cultura della riparazione capace di essere effettivamente inclusiva di vittime e comunità e non soltanto orientata a una prospettiva reocentrica, attraverso la messa a punto di procedure condivise fra gli attori dei servizi della giustizia e dei servizi territoriali. Il raggiungimento di questo obiettivo prevede l’attivazione di un percorso di capacity building tramite incontri di sensibilizzazione e formazione degli attori chiamati a sostenere la cultura della riparazione a livello territoriale. Il raggiungimento dell’obiettivo è garantito dalle attività della Macroazione 3, attività 2.1 e 2.2 e dalle attività di governance e coordinamento
  3. Sperimentazione e diffusione di un approccio educativo per la gestione riparativa dei conflitti in ottica preventiva.
    L’obiettivo specifico prevede l’elaborazione di un modello educativo e relazionale flessibile applicabile all’approccio riparativo dei conflitti che, attraverso la sperimentazione, diventi riferimento operativo in grado di guidare l’azione educativa nei diversi contesti giovanili, differenziando le dimensioni trasversali e le dimensioni peculiari di ciascun contesto
  4. Creazione di indicatori di verifica dell’efficacia degli interventi di giustizia ripartiva, con particolare attenzione alla capacità dei programmi attivati di ridurre la recidiva negli autori di reato
     
Target e soggetti coinvolti

Target

  • Adulti o minori che necessitano di percorsi di accompagnamento o interventi di mediazione  (rei o vittime)
  • Giovani e utenti dei servizi, popolazione in generale per sensibilizzazione 
  • Ambito scolastico per sensibilizzazioni e contrasto al bullismo cyberbullismo
  • Operatori dei servizi

Soggetti coinvolti

Esso costituisce la sintesi del lavoro di confronto e coprogettazione tra il Comune di Bergamo e: le Istituzioni penali presenti sul territorio (Casa circondariale e UEPE e USSM); il partenariato attivo sul progetto in corso (Cooperativa sociale Noema, Fondazione Diakonia Onlus); la rete di sostegno (Università degli Studi di Bergamo, referente scientifico di progetto, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, con un ruolo di rilievo per la messa in atto delle azioni preventive nei contesti educativi); la filiera dei servizi ritenuti rilevanti per una presa in carico adeguata delle vittime di reato (ASST PG23 – UOC Psicologia Clinica, Provincia di Bergamo – Consigliera di Parità, Rete interistituzionale antiviolenza Bergamo,  l’associazione italiana familiari e vittime della strada di Bergamo, il coordinamento provinciale bergamasco dell’associazione Libera, la Polizia Locale del Comune di Bergamo, l’associazione Aiga giovani avvocati di Bergamo); le altre reti provinciali di GR afferenti alla corte d’appello di Brescia (Brescia, Mantova e Cremona).

 

Azioni principali
  1. Realizzazione di interventi di Mediazione Penale e di Giustizia Riparativa con attivazione del Polo Territoriale bergamasco
  2. Realizzazione di uno sportello di ascolto e supporto delle vittime
  3. Informazione, sensibilizzazione e formazione
  4. Sperimentazione della Giustizia Riparativa nei contesti educativi e nei gruppi giovanili

 

Previsioni e obbiettivi per il futuro

Quali scenari intravedono nel prossimo futuro rispetto al target/tema del progetto?

Il progetto si colloca in continuità con le  collaborazioni proficue nate da un costante coinvolgimento dell’ente locale, dei servizi della Giustizia e del terzo settore attorno al tema della giustizia riparativa. Lo sviluppo di una rete appartenente al contesto territoriale di riferimento ha rappresentato un valore aggiunto, che nel tempo ha promosso e si auspica continui a farlo una cultura in merito alla possibilità di affiancare al paradigma retributivo della pena un modello riparativo. Una rete sostenibile e coordinata in una logica di sinergia tra pubblico e privato è garante di uno sviluppo sostenibile del progetto nel tempo, accompagnata da azioni di sensibilizzazioni alla tematica della giustizia riparativa. In particolare la collaborazione sinergica e proficua tra UEPE, USMM Casa circondariale, ente locale, Università e terzo settore, ereditata già in parte dal lavoro congiunto anche su altri progetti di area penale rivolti a minori e adulti, e l’individuazione di referenti significativi sui territori che hanno messo a disposizione le loro competenze hanno contribuito a consolidare e definire aree di intervento afferenti all’area penale che si intersecano tra loro e che promuovono percorsi di presa in carico efficaci e integrati delle persone autori di reato. Il coinvolgimento in questa nuova progettualità dei servizi impegnati nella tutela e supporto delle vittime di reato permetterà di ampliare le collaborazioni e le sinergie, garantendo all’interno del sistema uno sguardo specialistico sull’altro polo centrale della giustizia riparativa, la vittima.

Quali obiettivi/priorità futuri per le politiche e la programmazione zonale?

La costruzione del polo territoriale nella città di Bergamo sarà occasione per proseguire e consolidare la sensibilizzazione del territorio bergamasco arrivando a contaminare anche gli ambiti territoriali affinché si consolidi sempre più la cultura della riparazione in un’ottica trasformativa e inclusiva che trova nella comunità la sua applicazione.

Nella programmazione politica e delle politiche dei territori è sempre più necessario ricucire la dimensione di comunità come luogo di appartenenza nel quale si incontrano problemi ma dove si attivano risorse individuali ma anche collettive al fine di società più inclusive e giuste che tollerano coloro che sbagliano facendo loro assumere l’onere della consapevolezza e della ricucitura delle lacerazioni provocate. Allo stesso tempo i territori devono avere gli strumenti per  vedere e riconoscere le vittime e offrire loro percorsi che consentano di vedere riconosciuto il danno subito.

 

 

Ultimo aggiornamento: 15/07/2022 16:14.15