Il Piano di Zona rappresenta lo strumento della programmazione in ambito locale della rete d’offerta sociale e dell’attuazione dell’integrazione tra la programmazione sociale e la programmazione sociosanitaria in ambito distrettuale, anche in rapporto al sistema della sanità, dell’istruzione e della formazione, della casa e del lavoro. Esso si configura come occasione e strumento per ripensare i paradigmi in merito alla governance, sviluppare riflessioni e prospettive che mettano al centro la persona, la promozione di una cittadinanza piena ed inclusiva, lo sviluppo di risposte flessibili che sostengano i progetti attivi delle persone.
L’attività di progettazione del nuovo Piano di Zona 2021-2023 si inserisce all’interno di un momento storico caratterizzato da rapide e complesse evoluzioni economiche, politiche, sociali e culturali. L’esperienza della pandemia ha infatti avuto un profondo impatto sulle comunità, facendo emergere nuove fragilità, ma soprattutto esacerbando vulnerabilità e bisogni già esistenti che hanno coinvolto e coinvolgono l’intera popolazione (anziani, infanzia e minori, adolescenti e giovani, persone con disabilità, adulti e famiglie).
Sia a livello locale, che a livello più esteso sono emerse difficoltà e disfunzioni nella tenuta dei sistemi sociali, sanitari, culturali ed economici. Sul piano dei comportamenti e degli atteggiamenti sociali diffusi, il Covid ha evidenziato nelle varie generazioni e nei diversi territori vulnerabilità e capacità di resilienza diversificate. Il fare rete, l’attivare risorse nuove o già esistenti si è rivelato cruciale per poter rispondere alle problematiche emergenti.
Al sistema locale dei servizi e interventi sociali viene richiesto sempre di più un’attenta lettura dei bisogni già presenti e nuovi determinati dalla crisi e un investimento sulla continuità e sul rafforzamento di tutti i percorsi e progetti che possano contribuire a mantenere la massima coesione sociale delle comunità. Inoltre, si sottolinea la necessità di una ridefinizione ed adattamento dei servizi e delle prestazioni nell’ottica della flessibilità, per garantire risposte appropriate ai nuovi bisogni, con particolare attenzione verso coloro che si trovano in condizione di fragilità. Viene inoltre auspicato l’investimento su una programmazione sempre più integrata e partecipata, che coinvolga le diverse parti.