Fuori dalla violenza: verso nuovi orizzonti di vita 2

Introduzione

Il Comune di Bergamo è capofila della «Rete Interistituzionale degli Ambiti di Bergamo e Dalmine» e ha sottoscritto con Regione Lombardia un accordo di collaborazione per il sostegno e potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto alla violenza maschile nei confronti delle donne.

Siamo nel piano regionale quadriennale antiviolenza 2020-2023 che prevede una programmazione biennale (la prima termina a dic 2021).

Il protocollo d’intesa con il Comune di Bergamo è stato firmato dai 23 Comuni appartenenti ai due ambiti e da 24 partner territoriali (oltre i nodi essenziali della rete-istituzioni pubbliche come Ospedali/F.F.O.O/servizi sociali/centro antiviolenza- ci sono organismi e associazioni che a vario titolo intercettano donne che subiscono violenza (con o senza figli) o uomini che la agiscono; tra cui consultori- pubblici e privati, centri per l’intervento degli autori di violenza i, sportello ordine avvocati, caritas, cooperative, consigliera di parità, ufficio scolastico provinciale…)

Approfondimenti

Obiettivi principali
  • Accoglienza, sostegno e protezione delle donne vittime di violenza (da sole o con figli) attraverso un modello di intervento territoriale integrato sia in situazioni d’urgenza, sia per nuclei già in carico ai servizi, attraverso l’elaborazione di prassi operative condivise tra tutti i partner

  • Programmazione e orientamento di azioni condivise per garantire un progetto di continuità assistenziale e di sostegno nella rete di risorse pubbliche e private presenti sul territorio, a partire dal coinvolgimento e attivazione del Centro Antiviolenza Aiutodonna, nodo centrale della Rete

  • Promozione di azioni formative, culturali e preventive sia per gli operatori, sia per la cittadinanza generale per aumentare la conoscenza e la riflessione sul fenomeno e sui processi sottostanti alla violenza di genere, sostenendo una cultura dei diritti della persona e del rispetto della donna

Target e soggetti coinvolti

Target

  • Tutti i partner della Rete 

  • Operatori e operatrici di tutti i servizi che intercettano donne vittime di violenza/minori vittime di violenza assistita/autori di violenza

  • Cittadinanza generale

  • Scuole di ogni ordine e grado

  • Luoghi di lavoro

Soggetti coinvolti

23 Comuni dell’Ambito di Bergamo (6) e Dalmine (17) e 24 partner tra istituzioni pubbliche e del privato sociale, vi sono coinvolti non solo quei soggetti che vengono direttamente in contatto con le donne vittime di violenza, ma anche quelli che operano per far emergere il fenomeno.

Azioni principali
  1. Ampliamento e consolidamento della Rete e delle connessioni già esistenti sia tra i partner, sia su ogni territorio . Ingresso di nuovi partner

  2. Potenziamento del sito della Rete Antiviolenza

  3. Campagne di comunicazione e di informazione della Rete per veicolare contenuti fruibili da un ampio target di persone, aumentare il livello di consapevolezza nella pubblica opinione sulle radici strutturali, cause e conseguenze della violenza maschile sulle donne attraverso i dispositivi creati (pagina FB, sito) e una sensibilizzazione specifica degli uomini

  4. Realizzazione di momenti/ eventi formativi webinar costanti e fruibili in cui abbiano voce i partner della Rete con le loro competenze specifiche, i territori dei due Ambiti e l’invito di ulteriori formatrici/formatori per una sensibilizzazione capillare a tutti gli operatori e operatrici che a vario titolo entrano in contatto con chi subisce violenza (donne e minori) o con gli autori di violenza

  5. Ripresa di formazioni in presenza sui territori e nelle scuole e nei servizi extrascolastici (associazioni sportive, ludico aggregative, luoghi formali e informali di socializzazione tra pari…), in collaborazione con le reti di quartieri e i singoli Comuni

Impatto del Covid sul progetto

Potenziamento del sito della Rete Antiviolenza:

  • Potenziamento di Campagne di comunicazione e di informazione della Rete per veicolare contenuti fruibili da un ampio target di persone, aumentare il livello di consapevolezza nella pubblica opinione sulle radici strutturali, cause e conseguenze della violenza maschile sulle donne attraverso i dispositivi creati (pagina FB, sito)

  • Realizzazione di momenti/ eventi formativi webinar costanti e fruibili

  • Potenziamento delle Connessioni tra i soggetti della RETE che si occupano in particolare della gestione di situazioni di emergenza/collocamenti protetti

  • Ricadute pesanti sulle opportunità formative e lavorative/emancipative delle donne e quindi sui progetti di autonomia, oltre la protezione nelle case rifugio

Previsioni e obbiettivi per il futuro

Quali scenari intravedono nel prossimo futuro rispetto al target/tema del progetto?

La crisi economica e pandemica ha peggiorato le condizioni delle donne (anche occupazionali) e aumentato i fattori di vulnerabilità e quindi il rischio di subire violenza.
Evidentemente le connessioni sono da ampliare con tutti i partner della rete, per prevedere percorsi sempre più agili e integrati dall’urgenza alla presa in carico delle donne (con o senza figli) e un monitoraggio efficace degli autori di violenza, attraverso interventi mirati.
Si amplierà la sfera di intervento a tematiche e target prima non considerati, in allineamento con quanto previsto dalla nuova normativa Codice Rosso: le donne vittime di violenza in condizioni di maggiore vulnerabilità (donne disabili, donne anziane, donne straniere); - gli uomini maltrattanti; -i minori vittime di violenza assistita e gli orfani di femminicidio.

Quali obiettivi/priorità futuri per le politiche e la programmazione zonale? 

  • Apertura di un altro presidio antiviolenza nel territorio di Zingonia
  • Intensificare e rendere permanente la sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza di genere e domestica promuovendo una cultura non violenta sia verso la cittadinanza generale, sia in tutti gli ordini di scuola (anche verso gli adulti- insegnanti e tutto il personale scolastico), sia verso gli operatori/operatori che intercettano quotidianamente situazione di violenza
  • Campagne di comunicazione e informazione rivolte ad un pubblico generale, ma anche di sensibilizzazione verso gli uomini in particolare usando parole e immagini che possano cambiare la visione di un problema culturale
  • Formazione agli operatori/operatrici sulle discriminazioni multiple (donne disabili, anziane, straniere)
  • Potenziare attenzione e interventi vs i Minori vittime di violenza assistita
  • Potenziare le connessioni territoriali tra le richieste del mercato del mercato (ass. imprenditoriali-cooperative), le offerte formative e le condizioni delle donne per garantire realmente percorsi di uscita dalla violenza e per rendere concrete postazioni lavorative
  • Lavorare per avere un numero anche basso (es. 1 o 2 per Ambito) di case popolari dedicate alle vittime di violenza.
Ultimo aggiornamento: 15/07/2022 16:01.51