Tavolo salute mentale

Livelli integrati dell’azione

Persona

Chi vive in prima persona il disagio psichico, prima che un «utente» o un «paziente», è una persona che esprime sia sintomi e comportamenti legati alla sua fragilità sia le risorse che ha dentro di sé e che possono essere sviluppate e sostenute attraverso il suo percorso di vita e terapeutico. Puntare sulle abilità che possiede e tenere conto dei limiti oggettivi che attraversa è importante per sviluppare un progetto individuale completo ma nello stesso tempo attuabile.

L’obiettivo fondamentale è l’integrazione della persona nella comunità nella quale abita superando le difficoltà relazionali, sociali, abitative e lavorative che si creano nel tempo. È necessario ascoltare le persone con fragilità psichiche, senza sostituirsi ad esse, e renderle protagoniste dei cambiamenti che possono portare a vivere una quotidianità soddisfacente.

Famiglia

La famiglia è il luogo di prima accoglienza delle difficoltà della persona che vive il disagio psichico nonché il collegamento reale per le relazioni con la comunità locale. Nella grande maggioranza dei casi il caregiver principale è un familiare e su di esso gravano le azioni che mirano a costruire l’alleanza terapeutica e le mediazioni con il territorio. È necessario che alla famiglia che ha nel suo nucleo una persona con disagio psichico sia dato continuo supporto sul versante terapeutico e psicologico ma anche sul versante sociale, con misure atte a rendere sostenibile la convivenza di tutti i suoi membri.

Comunità

Secondo il modello bio-psico-sociale di interpretazione e supporto del disagio psichico, la comunità locale ha un ruolo fondamentale nel percorso di integrazione e reinserimento sociale della persona, in quanto il contesto comunitario è il luogo privilegiato dove mettere in atto congiuntamente gli specifici progetti terapeutici e le azioni a supporto del vivere sociale della persona che presenta disagio psichico, attraverso interventi che rendano possibile e soddisfacente una reale convivenza.

Percorsi principali

Percorsi tradizionali
  • Interventi residenziali
    • 4 comunità residenziali SRP1-SRP2
  • Centri psico sociali e centri diurni
    • 2 Centri Psico Sociali
    • 6 centri pubblici e del privato sociale
  • Interventi per l'abitazione e il lavoro
    • Supporto a progetti individuali di abitare autonomo
    • Promozione di tirocini lavorativi e progetti socio-occupazionali
Percorsi innovativi
  • Servizi psico-educativi,domiciliari e di integrazione territoriale
    • 2 progetti con interventi educativi e psicologici a domicilio e sul territorio degli utenti
  • Interventi precoci di prevenzione per adolescenti e giovani
    • Progetti di prevenzione primaria, di formazione, di cura per situazioni di giovani ad alto rischio
  • Housing sociale e residenzialità leggera
    • 4 appartamenti di residenzialità leggera 
    • Rete di appartamenti di housing sociale

Prospettive future

Supporti ai progetti di autonomia
  • 1) Far crescere nelle politiche per l’abitare nuove attenzioni per l’area della salute mentale e delle dipendenze
  • 2) Ampliare la rete di appartamenti di residenzialità leggera e housing sociale, anche per utenti tra i 50 e i 65 anni di età, mantenendo anche supporti economici
  • 3) Promuovere interventi specificamente dedicati al lavoro dei giovani utenti, Individuando nuovi contesti per l’inserimento lavorativo, incrementando competenze e formazione, attivando tirocini di integrazione sociale
  • 4) Potenziare e diversificare progetti e ambiti di socializzazione nel territorio anche promuovendo reti territoriali
Percorsi dinamici di prossimità
  • 1) Attivare una rete permanente di servizi di supporto, domiciliarità e inserimento territoriale 5
  • 2) Accompagnare i progetti di vita degli utenti in modo dinamico per garantire la continuità di cura, specie nelle fasi di transizione della vita e di rientro da servizi psichiatrici residenziali, attivando progetti basati sul «budget di salute»
  • 3) Progetti di supporto sistematico alle famiglie; tutela fisica e psichica di ogni componente del nucleo familiare
  • 4) Costruire progetti condivisi di «dopo di noi» e gli strumenti necessari
Integrazione e formazione
  • 1) Promuovere maggiore integrazione tra i servizi pubblici psichiatrici, sanitari, sociali, e tra di essi e i progetti del terzo settore, al fine di definire percorsi individuali condivisi sia per adulti sia per minori
  • 2) Sperimentare percorsi di presa in carico integrata di giovani con doppia diagnosi dipendenze/ salute mentale
  • 3) Attuare percorsi di presa in carico condivisa di persone immigrate e senza fissa dimora
  • 4) Stimolare l’attuazione di iniziative di formazione per operatori sanitari e sociali, per i servizi di primo livello, per operatori del SAD, includendo anche il sapere esperienziale degli ESP sia utenti sia familiari
Prevenzione e sensibilizzazione
  • 1) Attivare interventi precoci e di prevenzione sia rivolti alla generalità degli adolescenti e dei giovani sia individuando situazioni ad alto rischio attraverso la rete dei servizi
  • 2) Mettere in atto iniziative di sensibilizzazione sulla salute mentale rivolte ai cittadini di tutte le età, coinvolgendo le agenzie del territorio e valorizzando esperienze esistenti
  • 3) Dare continuità ai percorsi di formazione e informazione sulla salute mentale negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado
  • 4) Reperire nuove risorse sia umane sia economiche per sostenere i progetti in atto

 

Torna alla pagina dei Tavoli tematici